Il cloro per piscina è il prodotto essenziale per la disinfezione dell’acqua. Insieme alla regolazione del pH, è uno dei parametri da controllare periodicamente. In commercio esistono varie tipologie di cloro, disponibili in formati differenti.
In questo articolo andremo a fare chiarezza sull’argomento: descriveremo le funzioni delle varie tipologie e i formati da preferire a seconda delle specifiche esigenze.
Continua a leggere questo articolo e, alla fine, saprai come scegliere il cloro giusto per la tua piscina.
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Il cloro è un composto chimico che serve a disinfettare l’acqua della piscina. Grazie alle sue proprietà disinfettanti, sbiancanti e ossidanti, distrugge gli agenti patogeni che sono presenti nell’acqua, garantendo così ai bagnanti un ambiente salubre, sicuro e perfettamente igienizzato.
Il valore ideale di cloro libero nell’acqua deve rientrare nel range 1,0-1,5 ppm, e deve essere distribuito uniformemente nella vasca. È molto importante misurare regolarmente i livelli di cloro perché, un suo eccesso o difetto possono provocare fastidi a danno dei bagnanti, oltre a malfunzionamenti nel processo di pulizia dell’acqua.
In caso di cloro in eccesso, i bagnanti possono accusare irritazioni cutanee, bruciore agli occhi, fino ad arrivare ad accusare problemi respiratori. Se invece i livelli di cloro sono troppo bassi, questo può rallentare o impedire il processo di pulizia dell’acqua.
Come detto fin dall’inizio, in commercio ci sono varie tipologie di cloro.
Dicloro
Tricloro
Ipoclorito di cloro
Il principio attivo è sempre il medesimo, ma variano le concentrazioni e le modalità di utilizzo.
Vediamole nel dettaglio.
Con una percentuale di cloro utile pari al 55-56%, il dicloro è disponibile quasi esclusivamente in formato granulare. Ha una capacità di scioglimento molto rapida; per questo motivo, di solito viene utilizzato per tutti quei trattamenti che richiedono un innalzamento della concentrazione di cloro piuttosto rapido.
Chiamato anche “cloro shock”, il dicloro si rivela particolarmente efficace per la disinfezione profonda della piscina.
In particolare, viene utilizzato per il trattamento d’urto che si fa a inizio estate, in occasione dell’apertura della piscina dopo la lunga chiusura invernale. Inoltre, questo tipo di cloro è molto efficace per ripristinare la brillantezza e la limpidezza dell’acqua in poche ore (se il problema della torbidità non dipenda da un malfunzionamento del sistema filtrante o da un pH non equilibrato).
Poiché il dicloro si presta per trattamenti piuttosto intensivi, prima di poter ricominciare ad utilizzare la piscina è consigliato misurare i valori del cloro, e fare tranquillamente il bagno se tali valori sono attorno ad 1 ppm, e comunque inferiori a 1,5 ppm.
Oltre che ad apertura di stagione, il trattamento con il dicloro è consigliato anche a fine stagione e, in generale una volta al mese, in modo da garantire una disinfezione totale dell’acqua. Può inoltre essere utile anche in caso di uso intenso della piscina e dopo un forte temporale o abbondanti piogge.
Il tricloro è la tipologia usata più comunemente per la manutenzione ordinaria della piscina. A lento scioglimento, contiene cloro utile al 90%, ed è disponibile in 2 formati:
forma granulare
pastiglie da 200 o 250 gr
Le pastiglie sono il formato più diffuso e preferito. Vanno semplicemente inserite nel cestello dello skimmer (o in un apposito dosatore), dove si sciolgono lentamente, rilasciando la quantità di cloro utile per mantenere la piscina in condizioni perfette per più giorni (indicativamente una settimana).
Per quanto riguarda le quantità, le dosi sono simili a quelle del dicloro. In questo caso, non trattandosi di un trattamento d’urto, è possibile fare comunque il bagno.
In formato liquido, l’ipoclorito di sodio è il cloro disponibile in percentuale fra il 13 e il 16%. Caratterizzato da una potente capacità antimicrobica, agisce molto velocemente.
Fornito all’interno di taniche, viene collegato ad apposite pompe dosatrici che pompano il cloro nell’acqua della piscina in maniera automatica e sulla base di parametri prestabiliti.
Ad ogni modo, l’ipoclorito di sodio viene poco utilizzato per la disinfezione dell’acqua della piscina, dal momento che presenta un livello di corrosività piuttosto elevato.
Possiamo inoltre distinguere tra:
cloro stabilizzato
cloro non stabilizzato
Il cloro stabilizzato è un cloro a cui è stato aggiunto uno stabilizzante, l’acido cianurico, allo scopo di prolungarne l’azione disinfettante. A differenza del cloro, che col passare del tempo si dissolve, lo stabilizzante si accumula nell’acqua della piscina, fino a saturarla, con la conseguenza che il cloro diventa inefficace. Per evitare questo problema è consigliato vuotare parzialmente la vasca con cadenza periodica.
Privo di stabilizzante, il cloro non stabilizzato non satura la piscina ma si degrada in tempi rapidi per via dei raggi ultravioletti. Va quindi sostituito con una certa frequenza.
Per prolungarne l’effetto è possibile aggiungervi un prodotto stabilizzante. Non è consigliato in caso di acqua ricca di calcare.
Il cloro per piscina è disponibile in vari tipi di formati, da scegliere in base alle proprie personali esigenze e, soprattutto, a seconda del volume della vasca.
I formati disponibili sono:
pastiglie
polvere
liquido
stick
Le pastiglie di cloro sono la tipologia più diffusa per la disinfezione dell’acqua delle piscine private. Disponibili in formati diversi (200 gr, 250 gr o 500 gr), da scegliere in base alla grandezza e al volume della vasca, sono facili da utilizzare: la pastiglia va collocata direttamente nello skimmer oppure in un distributore galleggiante. Sciogliendosi lentamente, rilascia il suo contenuto nell’acqua. L’effetto disinfettante dura più giorni, mediamente 7-8 giorni.
Dopo averlo diluito in acqua, il cloro in polvere va messo direttamente nella vasca. Agisce in tempi molto rapidi; per questo viene usato in caso di infestazione dalle alghe oppure ad apertura di stagione.
Il cloro liquido va inserito all’interno di una pompa di dosaggio che lo rilascia automaticamente nell’acqua in modo lento.
Di norma viene utilizzato nelle piscine pubbliche e più di rado per le piscine ad uso privato.
Il cloro in formato stick si utilizza come il cloro in pastiglie: va collocato nello skimmer o all’interno di un distributore galleggiante, e rilascia il suo contenuto lentamente nell’acqua della piscina.
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